Perché siamo pessimisti?
Tutti noi abbiamo delle aspettative, nella vita, su quello che facciamo e quello che ci capita. Quando le nostre aspettative e il nostro punto di vista sono pessimistici, anche se non ci sono motivi per prevedere una “catastrofe”, allora abbiamo un pregiudizio negativo (Dember, Martin, Hummer, Howe e Melton, 1989).
Avere un pregiudizio negativo verso noi stessi, le altre persone e il mondo che ci circonda, comporta una minore probabilità di resistere allo stress, all’ansia e agli imprevisti. Chi è pessimista “assoluto” fatica a controllare le proprie azioni e le proprie emozioni.
I pessimisti, inoltre, sono soliti attribuire gli eventi positivi a cause esterne (l’influenza di altre persone, il destino, il caso) e gli eventi negativi a cause interne, come il proprio comportamento e i propri pensieri. In parole povere, se sono pessimista e qualcosa mi va bene, non è merito mio; al contrario, se mi va male, è colpa mia.
Quest’ultimo è un fattore ulteriore di stress.
Il pessimismo ha un impatto negativo sull’autostima (Gillham e altri 2001). Se siamo in grado di scegliere e abbiamo il tempo di pensarci, scegliamo sempre l’ottimismo!
Se siamo ottimisti, è molto più probabile che i nostri desideri si avverino e che le cose abbiano una conclusione positiva!
Quando il pessimismo funziona
Ma è sempre vero che essere ottimisti funziona in tutte le situazioni, come una formula magica? Non è proprio così.
Degli studiosi canadesi hanno condotto una ricerca, durata 18 anni, su un gruppo di anziani, con lo scopo di vedere quanto le aspettative di vita incidessero sugli esiti effettivi della salute di ciascun individuo (Chipperfield et al. 2019).
I ricercatori hanno scoperto che gli anziani che avevano aspettative di salute realisticamente pessimistiche (anziché irrealisticamente ottimistiche) erano meno propensi a sviluppare depressione e a rischiare la morte. Allo stesso modo, in quelli che erano irrealisticamente ottimisti anche quando la salute si stava deteriorando, è stato riscontrato un tasso di mortalità più elevato del 33%.
Un realistico ottimismo
Una propensione a vedere le cose in maniera positiva e avere fiducia nel futuro va benissimo, ma l’ottimismo a ogni costo e contro le evidenze può essere controproducente.
Siamo ottimisti, dunque, ma con realismo! Rimaniamo ottimisti sempre, ma accettiamo la realtà delle situazioni difficili.
Riferimenti
Chipperfield, J., Hamm, J., Perry, R., Parker, P., Ruthig, J. e Lang, F. (2019). Una sana dose di realismo: il ruolo delle aspettative ottimistiche e pessimistiche di fronte a una spirale discendente della salute. Scienze sociali e medicina, 232, 444–452.
Dember, W., Martin, S., Hummer, M., Howe, S., & Melton, R. (1989). La misurazione dell’ottimismo e del pessimismo. Psicologia attuale, 8, 102-119.
Gillham, J., Shatte, A., Reivich, K., & Seligman, M. (2001). Ottimismo, pessimismo e stile esplicativo. In EC Chang (Ed.). Ottimismo e pessimismo: implicazioni per teoria, ricerca e pratica (pp. 53-75). Associazione Americana di Psicologia.